Playlist AREA – International POPular Group – REGGIA (Base per Altezza) 1973-1978

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Un amico mi chiedeva di fare due playlist di prog italiano, di cui la prima contenente Area, Banco, PFM e Orme. Ho detto va bene. Poi ho pensato: ma perchè fare un mistone, quando posso serenamente fare una playlist per OGNUNO di questi gruppi (tranne forse le Orme)?

E quindi pronti via, partiamo con questo gruppo che nelle liste prog viene a volte biazzarramente dimenticato, chissà perchè. Posso immaginare che prevalga la loro fama di “militanti” di sinistra, che si palesava anche in certe scelte etiche nelle esibizioni live. Gli Area, fra i gruppi di prog italiano, erano sicuramente i più gezzaroli (escludendo i Perigeo che però erano davvero più jazz che prog). Tutti conoscono le particolari capacità vocali di Demetrio Stratos, il Pharoah Sanders de noantri. L’estensione, la sperimentazione continua, fino alle diplofonie dei suoi (pochi) lavori solisti. Ma in realtà la voce di Demetrio non era sempre protagonista: gli Area erano un gruppo prevalentemente strumentale, nei quali Demetrio aveva anche il ruolo di eccellente tastierista, oltre che di compositore. D’altra parte è vero che il gruppo dava il suo meglio nelle canzoni, dove sul loro lato jazz prevaleva il lato rock.

Ciò che più salta all’occhio, anzi, all’orecchio, ascoltando il repertorio del gruppo, è la quasi totale assenza di tempi pari o comunque non composti. In questa compila troverete solo Arbeit Macht Frei (comunque complessa nella sua funkytudine), Gioia e Rivoluzione, talmente semplice che mi viene il dubbio sia suonata da un altro batterista, e Diforisma Urbano, che comunque ha le sue belle variazioni ritmiche, e che NON è suonata da Capiozzo. Il sound di batteria di Capiozzo è a mio avviso il grande protagonista di tutta la storia degli Area. Uno che, a quanto mi dicono, viveva con un paio di bacchette in mano e picchiettava a tempo in qualunque momento della sua esistenza, a tavola, in macchina, al cesso…

Sbaglia chi crede che la morte di Stratos abbia fatto crollare il livello della produzione: Stratos aveva lasciato il gruppo già prima di essere colpito dalla leucemia. Gli Area si erano pressoché sfaldati con Gli Dei Se ne Vanno (capolavoro, secondo me) dove già mancava Tofani, un po’ come i KC con Red. In seguito faranno Tic & Tac, disco sostanzialmente inutile, e nulla di successivo sarà davvero degno di nota. Vireranno sempre più al jazz, e Fariselli difficilmente tornerà alle tastiere elettriche, preferendo il pianoforte. Gli Area, molto popolari negli ambienti di sinistra, verranno rivalutati dall’universo rock solo molto dopo la morte di Stratos. Destino comune a tutti quei gruppi seri che hanno dovuto guadare l’orrore e l’oblio degli anni ottanta per approdare al porto del giusto riconoscimento dei proprio meriti.

La mia selezione predilige le canzoni, i brani cantati, anche se qualche momento “pesante” c’è (MIRage? su tutti). Gli Area sapevano anche essere inutili e fastidiosi (Caos, Lobotomia…), quindi devo dire che certe esclusioni sono state semplici. Chiudo con un brano live, perchè questa versione di Cometa Rossa è assolutamente spettacolare, laddove l’originale è un po’ così così.

(1) ARBEIT MACHT FREI – 1973
(2) CAUTION RADIATION AREA – 1974
(3) CRAC! – 1975
(4) ARE(A)ZIONE (live) – 1975
(5) MALEDETTI (MAUDITS) – 1976
(6) 1978 GLI DEI SE NE VANNO, GLI ARRABBIATI RESTANO! – 1978

1. Evaporazione (5) 1.45
2. Diforisma Urbano (5) 6.18
3. Gerontocrazia (5) 7.30
4. Luglio, Agosto, Settembre (Nero) (1) 4.27
5. Arbeit Macht Frei (1) 7.56
6. L’Elefante Bianco (3) 4.33
7. La Mela di Odessa (3) 6.27
8. Guardati dal Mese Vicino all’Aprile (6) 5.12
9. Hommage à Violette Noziéres (6) 3.18
10. MIRage? Mirage! (2) 10.27
11. Gioia e Rivoluzione (3) 4.40
12. Il Bandito del Deserto (6) 3.13
13. L’Abbattimento dello Zeppelin (1) 6.45
14. Cometa Rossa (live) (4) 5.40

TOT : 79:00

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