Prometheus: la recensione del film targato Ridley Scott, delusione per molti!

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Trentatre anni dopo l’uscita di uno dei grandi capolavori del cinema, Ridley Scott torna nel mondo di “Alien”, il film cult primo di una saga che nel corso degli anni ha visto avvicendarsi diversi registi.

Prometheus recensione protagonistiLa pellicola di Prometheus, attesa da tempo dai fan del regista, arriva da noi dopo il colpevole ritardo della distribuzione italiana, che porta il film nella sale ben quattro mesi dopo l’uscita americana (con buona pace di chi ha cercato invano di evitare anticipazioni sulla trama).

La storia, che inizialmente era stata concepita come un prequel, ha preso poi un’altra direzione, sviluppandosi in una sceneggiatura che pone si le basi per quella che sarà l’avventura dell’equipaggio della Nostromo cento anni dopo, ma ha il suo fulcro nella ricerca delle origini dell’umanità.

Nel 2089 la dottoressa Elizabeth Shaw (Noomi Rapace), trova una mappa stellare dipinta in un grotta, uguale a quella presente nei reperti di altre civiltà antiche non collegate fra loro; per lei si tratta della conferma che delle entità aliene diedero inizio alla vita sulla terra millenni prima, e che la mappa rappresenta un invito a raggiungere i propri creatori. Supportata dal suo compagno, il dottor Charlie Holloway (Logan Marshall-Green), Shaw convince il presidente della Weyland Corporation a finanziare il viaggio stellare che li condurrà verso la verità.

Fino a qui le basi per un solido film di fantascienza ci sono tutte, senza contare anche la presenza di un cast importante (ammirevole la prova di Fassbender che si cala nei panni dell’androide David), eppure questo film non convince, a causa delle numerose falle nella struttura della storia; il lato più cupo, più gotico, che aveva reso mitico “Alien” giocando anche sugli spazi chiusi della nave spaziale, qui lascia spazio alla grandiosità dei paesaggi e delle scenografie, stupendo con effetti speciali straordinari e scene ai limiti dell’horror, ma la storia si perde in mille domande che rimangono senza risposta.

E’ difficile bocciare totalmente il Prometheus recensione film cinema italialavoro di un grande maestro del cinema, e in questo film sicuramente vi sono idee interessanti e tematiche anche molto intriganti, ma Scott si piega alla logica della serialità televisiva (complice anche il Damon Lindelof di “Lost”), dove i colpi di scena e gli eventi si inseriscono alla fine per invogliare lo spettatore a seguire le puntate successive, commettendo un errore che compromette il risultato finale.

Nota di merito per Charlize Theron (la terribile Meredith Vickers) che, con il suo sguardo di ghiaccio, conquista sempre la scena, e per gli effetti visivi che rapiscono lo sguardo dello spettatore.

Attenderemo il sequel, sperando che il regista corregga il tiro e torni allo spirito che rese eterno il primo capitolo della saga.

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