Il Marque Club di Wardour Street di Londra non esiste più, loro invece resistono nonostante l’età con l’inossidabile energie di vere icone. Sono i Rolling Stones e il Marque è il locale dove più di cinquanta anni fa si sono esibiti per la prima volta.
Il 25 novembre hanno celebrato e festeggiato ufficialmente le loro nozze d’oro alla O2 Arena di Londra, straripante di fan over quaranta che non hanno esitato a portarsi dietro figli e nipoti, tutti rapiti da Mick e company. Ed è stato lui a rompere il ghiaccio, arrivando saltellando e ridendo sul palco, con tanto di cappelli argentato fatto volare via subito dopo.
“Non abbiamo fatto il Giubileo per la Regina e neppure le Olimpiadi o una canzone per 007: però siamo qui”. Oltre duecento milioni di dischi venduti, pezzi leggendari (Satisfaction, Brown sugar, Jumpin’ jack flash, Paint it black, Under my thumb, Angie) e tanta energia, rimasta immutata a dispetto delle rughe e dei problemucci vari che gli Stones hanno avuto nella loro vita sregolata. Droga, alcool, problemi con la polizia.
E chi se lo sarebbe mai aspettato che i Rolling Stones potessero
C’era Jeff Beck, l’inventore del rock come l’hanno conosciuto gli anni ’70. A far da contorno anche Charlie Watts e Ron Wood, che fondono perfettamente il cuore bifronte della band. Keith e Mick, l’anima blues vintage e l’anima più pop, l’uno sempre più afflitto dall’artrosi, l’altro in gran forma.
Ma quando i suoni prodotti li ha inventati “il tizio con l’artrosi” è davvero difficile stare a cavillare, e nonostante i normali cali di voce di Jagger, la magia si è ripetuta. Gli amplificatori si sono gonfiati e l’O2 Arena si è riempita delle note nuovissime ed ormai antiche che hanno cambiato la storia del rock.