Console e PC per i videogiocatori sono sempre state due cose assolutamente separate: da una parte troviamo un sistema ad elevata specializzazione (la console), con un ecosistema chiuso che permette di fare solo determinate cose (giocare). Dall’altro troviamo un sistema aperto (PC) capace di gestire task di origine diversa (programmi e giochi).
Ora, con Windows 8, questa netta distinzione potrebbe diventare più labile, meno netta. I sistemi con Windows 8 stanno iniziando a “chiudersi” e il Windows Store, con le app controllate rigidamente da Microsoft, è il primo segno di questa chiusura. Quest’approccio non è piaciuto agli sviluppatori di videogame per PC, in particolare a Valve, Blizzard e Notch, che stanno preparandosi ad esplorare nuove alternative ai tradizionali computer per proporre i propri titoli di successo.
Windows 8 è stato il catalizzatore che ha avviato la risposta di Valve, che nella prospettiva di non poter più utilizzare il propri store Steam per distribuire i giochi, si è messa a lavorare alacremente su Steam for Linux, che sta rapidamente diventando realtà dopo essere stato in fase di sviluppo per lunghissimi mesi. Ma le novità non si fermano qui.
Valve ha intenzione di realizzare un’alternativa alle console per come le conosciamo oggi, e proprio di recente ha confermato i piani di rilascio della Steambox, una console progettata “in casa” con l’obiettivo di unificare i due mondi, ovvero console e PC tradizionali. Un’oggetto che, quando pronto, entrerà in diretta competizione con Wii U, Xbox, PlayStation e PC.
Ma non solo: sviluppatori e produttori terzi
Che sistema operativo adotterà la Steambox? Potrebbe essere Windows, ma ci sono molti indizi che portano a credere che questa console sarà basata su Linux, anche perché, nonostante Steam for Linux sia ancora un progetto in beta, se osservate l’home page di Valve, questo ha già assunto maggior importanza rispetto a Steam per Mac.
Una scelta simile, oltretutto, sarebbe sensata per ridurre i costi di produzione e vendita, e contribuirebbe senz’altro a rendere la console appetibile per tutta quella fascia di pubblico che considera ancora troppo costose e limitate nelle funzioni console come la Xbox o la PlayStation. Nei prossimi mesi, anche osservando l’offerta di programmi su Steam, potremo intuire meglio verso quale direzione Valve sceglierà di andare. In ogni caso, se sarà verso Linux, sicuramente sarà una versione personalizzata di Linux, e non un classico Linux.
Una cosa è sicura: il mondo dei videogiochi pare approssimarsi sempre di più ad una svolta, e di questo dovremo ringraziare sia Valve, sia produttori minori come Ouya. Che sia questa la fine del mondo prevista dai Maya?