Il terzo lavoro dei nostri cinque ceffi brutti, sporchi &
Per quanto riguarda questo terzo capitolo dell’epopea Stones, i giochi si esauriscono in breve tempo: le cover, rispetto ai due precedenti lavori, risultano sempre meglio rilette, e i pezzi di fattura Jagger/Richards acquisiscono sempre maggior carattere.
Di certo, la più prestigiosa tra le cover riguarda quella Little Red Rooster scritta da Willie Dixon e resa un classico da Muddy Waters. La rilettura è devota, quasi tributaria nei confronti del maestro: gli schemi e lo spirito sono ancora rhythm and blues al 100% e non v’è assolutamente sentore dei graffi rock n’roll che da lì a pochi mesi sconvolgeranno le dinamiche dell’universo musicale. Nessun mistero, d’altra parte: a detta di tutti i componenti del gruppo, agli esordi il fine ultimo del gruppo era quello di divenire il più grande complesso blues di Londra.
Del rinnovato rock n’roll prossimo a venire, dunque, ancora neppure l’ombra: il blues e il R&B la fanno da padrone, lasciando soltanto alle cover di Chuck Berry il compito di far trasparire qualche traccia di avanguardia, seppur velata. Anche le sonorità, rispetto all’asprezza raggiunta nel precedente 12 x 5, fanno un passo indietro: in Now! il canto di Jagger è intenso ma non sempre memore della tensione acquisita nel precedente LP, e le chitarre non presentano affatto la saturazione raggiunta in pezzi quali Carol oppure Around And Around.
Dal versante dei pezzi a firma Jagger/Richards, più che accettabili possono considerarsi pezzi come Surprise, Surprise e Heart Of Stone: nulla di trascendentale, intendiamoci, ma si tratta di composizioni scorrevoli, in linea con la voga dell’epoca, che si lasciano ascoltare.
Da segnalare che in Heart Of Stone l’assolo di chitarra proviene nientemeno che dalle mani di Jimmy Page, all’epoca affermatissimo session man e vera e propria eminenza grigia di tutto quello che passasse dagli studi di registrazione in terra d’Albione. «per Heart Of Stone fu Jimmy a realizzare il demo-tape originale, e accadde che Andrew Loog Oldham, il produttore, stesse cercando qualcuno a cui farlo incidere», ricorda divertito Keith Richards in un’intervista del 1986: «quando decidemmo di registrarlo noi, copiai l’assolo di Jimmy nota per nota». Non male anche Off The Hook, che con la sua felice aria di divertissement a metà tra blues e beat diverrà la b-side del 45 giri di Little Red Rooster e What A Shame, utilizzata come b-side della succitata Heart Of Stone.
Il ciclo degli LP riempiti a suon di pezzi altrui – deo gratias – trova in Now! il suo epitaffio. Dal lavoro successivo si cambierà registro, e il cambiamento sarà tanto sconvolgente da segnare in pianta stabile le vibrazioni della musica a venire, al punto da divenire una delle sintesi più efficaci degli umori di quella gioventù che, in quegli anni, proprio non riesce ad essere soddisfatta.
Tracklist:
2. Down Home Girl
3. You Can’t Catch Me
4. Heart Of Stone
5. What A Shame
6. Mona (I Need You Baby)
7. Down The Road Apiece
8. Off The Hook
9. Pain In My Heart
10. Oh Baby (We Got A Good Thing Goin’)
11. Little Red Rooster
12. Surprise, Surprise