Scandal, record di ascolti per la nuovissima pinktion

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Due giorni fa, in comoda prima serata, la Fox ci ha trasmesso il primo episodio della serie Scandal. Già dal nome accattivante si possono arguire le tematiche su cui verte ogni capoverso della sceneggiatura; c’è questa giovane e rampante avvocatessa di colore (e pure di bella presenza!) che, da ex responsabile dell’ufficio stampa della Presidenza degli Stati Uniti, ha ormai acquisito abbastanza indipendenza e malizia per mettersi in proprio.

Fonda così la Olivia Pope and Associates, team di avvocati il cui fine è quello di curare l’immagine dei potenti e di gestirne le crisi mediatiche.

Muovendosi all’interno di questa cornice abbastanza chiusa, la Pope (interpretata dalla Kerry Washington “musa” di Spike Lee) svestirà di tanto in tanto i panni della donna in carriera per indossare quelli dell’eroina moderna, un’amazzone perennemente alle prese con lo spettro del proprio passato sentimentale.

Nata essenzialmente come esperimento per verificare gli effetti della realtà applicata alla fiction, Scandal deraglia con passo felpato da questi binari per strizzare l’occhio a un pubblico in larga fetta femminile. Accanto alla carismatica Pope si muovono infatti la rossa Abby Whelan e la novellina Quinn Perkins, che rappresenta lo spirito d’iniziativa e la capacità di adattamento che sono marchi di fabbrica dei caratteri all’estrogeno.