Torna, con il secondo episodio, la serie cult della ABC. Come passa in fretta una settimana quando si attende Once upon a time! Bene, ritroviamo i nostri eroi (e i nostri cattivi) dove li avevamo lasciati, alle prese con le conseguenze della maledizione spezzata.
Questo episodio si focalizza soprattutto sulle vicende di Storybrooke, tralasciando, a parte i secondi finali, il fato di Emma e Mary Margareth. Con una serie di flashback scopriamo come la mitica Regina abbia ottenuto i suoi poteri, diventando alla fine la copia di chi non voleva essere, cioè sua madre.
David si ritrova di nuovo nel ruolo di leader e tiene uniti i cittadini confusi, mentre dentro è divorato dal timore di non ritrovare sua moglie e sua figlia.
La foresta incantata, il regno dal quale provengono i protagonisti, esiste ancora, ma nessuno sa come fare a ritornare lì, e lasciare Storybrooke significa perdere nuovamente la memoria. “We are both”, noi siamo entrambi, questo dice David in un momento toccante, per ricordare a tutti che si può imparare da ogni singola parte del nostro essere.
La puntata, è inutile dirlo, funziona benissimo, e
Come sempre non mancano i colpi di scena, ma più che altro c’è la consapevolezza che molti dei personaggi stanno evolvendo con lo scorrere degli episodi, non sono statici, e più di tutti Regina dimostra di essere la protagonista più interessante, con i suoi dubbi e le sue malvagità (può una donna così crudele provare un sincero e spassionato amore per il figlio?).
Alla prossima settimana e ricordate : “every magic comes with a prize”!