Un’operazione titanica, mai provata nel corso della storia della musica, è quella che Fabrizio De Andrè ha realizzato con la super raccolta (ben sedici CD) intitolata “Fabrizio De André – I concerti”.
Si tratta infatti delle registrazioni, catalogate e rimasterizzate di tutti i suoi concerti, a partire da quello alla Bussola di Viareggio nel 1975, la cui registrazione audio è davvero vecchia e malridotta, ma che conserva forse proprio per questo un fascino antico e mitologico, in cui il gracchiare di un vecchio disco si fonde con rumori di stoviglie e chiacchiericcio, e poi, al di sopra di tutto, si staglia la voce, bellissima, di Fabrizio.
De Andrè che canta, ma anche che racconta, che scherza con i suoi musicisti, che ci fa rivivere la sua storia attraverso una raccolta incredibile, mai tentata prima. Ironia ed eleganza, anche quando è soggetto egli stesso ad intonare la proprie canzoni, scusandosi con il pubblico perché son finite sui libri di antologia delle scuole medie “conciliato il sonno a due generazioni…” (in riferimento a “La Guerra di Piero”).
Quando sull’orizzonte lontano ci sono le vacanze di