A Milano l’arte incontra il mattoncino più famoso del mondo, il Lego, per dare vita ad una mostra dal nome: The Art of the Brick. L’arte del mattoncino è proprio la definizione più semplice che potremmo dare di questa esposizione ospitata negli spazi della Fabbrica del Vapore (Via Giulio Procaccini 4) e che annovera una lista di oltre cento opere d’arte realizzate interamente con mattoncini Lego.
Padre di queste opere è Nathan Sawaya, avvocato New Yorkese – o meglio ex avvocato di New York – che ad un certo punto della sua vita ha pensato bene di abbandonare la carriera legale per dedicarsi a quei giochi che dall’infanzia hanno stimolato la sua immaginazione e creatività.
Il risultato è un insieme di vere e proprie opere d’arte, che prendono
A Milano The Art of the Brick è approdata lo scorso 19 ottobre ed ha fatto registrare solo nella prima settimana oltre 6 mila visite. E lasciatevelo dire da chi c’è stato, non erano affatto tutti bambini, al contrario! La stragrande maggioranza delle persone in fila per accedere ai 1600 mq di area espositiva era composta da adulti. Si, perchè la vera bellezza di questa mostra è la sua capacità di portarci in una sorta di dimensione parallela, in cui il fanciullino che è in noi si risveglia per prendere a braccetto il nostro io più maturo e amante dell’arte: un tuffo nel passato ma con le conoscenze artistiche del presente, che ci fanno ricordare – opera dopo opera – quanto era bello dare una forma alla nostra fantasia.
Terminato il momento romantico, torniamo a parlare della mostra in sé. Il percorso prevede diversi ambienti a tema, dove le sculture di Lego realizzate da Nathan Sawaya seguono delle logiche ben precise. Si va dalle rievocazioni storico-artistiche come ad esempio la Sfinge, il Partenone e il David di Michelangelo alle opere di pura invenzione dell’artista, passando per la riproduzione di quadri famosi (come la Gioconda, l’urlo di Munch, Il Bacio di Gustav Klimt, San Giorgio Maggiore al crepuscolo di Monet, la Ballerina di Degas e la Notte Stellata di Van Gogh), finendo con alcuni ritratti d’artista, tra cui troviamo quelli di Janis Joplin, Jimi Hendrix e Mickey Mouse e la riproposizione dello scheletro di un T-Rex lungo ben 6 metri.
Fra le opere più belle create direttamente da Sawaya rientrano
Nella didascalia che affianca l’opera, infatti, leggiamo:
“Fare un salto è difficile. Io ero un avvocato. Non c’è nulla di sbaglio nell’essere un’avvocato, ma ho sempre saputo che c’era un altro me stesso, un Io Artista, nascosto all’interno. Poi un giorno ho deciso di lasciar uscire l’artista che era in me e non ho più guardato indietro“.
Al secondo posto della nostra personale classifica mettiamo una delle riproduzioni più belle: l’urlo di Munch (che in questa versione lego assume dei caratteri quasi dolci e romantici) e
“Se fossimo tutti uguali il mondo non sarebbe tanto interessante, non trovate? – spiega l’artista nella didascalia – Che forma avete? Il cerchio il quadrato e il triangolo sono i blocchi fondamentali di tute le cose. E il colore? Rosso, blu e giallo sono i colori di base del nostro mondo“.
La mostra è aperta tutti i giorni, con i seguenti orari:
da lunedì a mercoledì : 10.00 – 20.00
giovedì 10.00 – 23.00
venerdì 10.00 – 20.00
sabato 10.00 – 23.00
domenica 10.00 – 21.00
ultimo ingresso consentito fino ad un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra.
BIGLIETTI AL BOTTEGHINO
Intero 16 euro
Ridotto over 65, studenti (14-26 anni), disabili* 14 euro
Bambini (dai 4 ai 13 anni) 12 euro
Bambini sotto i 4 anni ingresso gratuito
*per gli aventi diritto all’accompagnamento secondo la legge 104/92, l’accompagnatore ha diritto all’ingresso gratuito
2 adulti + 3 bambini 52,50 euro