Di nuovo in studio dopo 33 anni: i
A stretto giro di posta, si è finalmente materializzato un sito Internet ufficiale del gruppo (era ora) su cui troneggiava un banner strategico riportante la dicitura 11-11-11 in caratteri di foggia medievali: in opportuno stile sensazionalista-apocalittico, certo, ma non casuale, essendo la data che marca i 42 esatti anni dalla sera in cui il gruppo si esibì la prima volta al leggendario Whiskey A Go-Go sul Sunset Strip di Hollywood, a Los Angeles.
Venerdì scorso (11/11) l’annuncio: dopo una separazione durata l’inezia di 33 anni, gli ultimi quindici dei quali costellati da un’interminabile sequela di riavvicinamenti, ripensamenti e colpi più o meno bassi, i Black Sabbath nella loro formazione originale si sono ufficialmente riuniti e hanno annunciato l’imminenza di un nuovo album di studio, le cui sessioni di registrazione inizieranno nel prossimo mese di gennaio.
Una notizia dal sapore della svolta per tutti gli appassionati del Rock, tradizionalisti e non – basti pensare ai loro nipotini metallari di ogni genere e risma, i quali si considerano non a torto loro epigoni.
Altro protagonista della conferenza stampa, in qualità di produttore in pectore del nuovo album, nientemeno che Rick Rubin, co-presidente della Columbia Records meritatamente annoverato tra i produttori più importanti del secolo – non a caso affidatario di artisti del calibro di AC/DC, Aerosmith, Metallica, Slayer, Mick Jagger, Johnny Cash e quant’altro.
Di seguito, vi proponiamo un estratto della conferenza stampa di ufficializzazione della reunion:
Il gruppo non ha offerto alcun dettaglio sull’album nascituro, se non per quanto concerne il mero stato dell’arte: nel corso della conferenza stampa Ozzy ha dichiarato che sette o otto pezzi hanno già trovato forma definitiva, delineando dunque uno scenario di lavoro piuttosto avanzato. Nessuna scadenza se non quella dell’inizio delle registrazioni, pianificate come già detto a partire dal gennaio del prossimo anno. Nel corso della conferenza Stampa, nondimeno, il produttore Rick Rubin ha giudicato realistica l’ipotesi che l’album possa essere dato alle stampe nell’autunno del 2012.
Più comprensibilmente non vi sono notizie sul tour, ma stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters il gruppo parteciperà come headliner a una delle giornate del Download Festival di Donington, in programma dall’8 al 10 Giugno del prossimo anno.
Non sembra eccessivo definire il tutto
Il tutto nonostante le condizioni di Ozzy Osbourne e del pessimo stato di salute del batterista Bill Ward, entrambi variamente segnati dall’abuso di stupefacenti. L’eccellente livello del tour fu efficacemente documentato in un imperdibile doppio disco dal vivo, registrato il 4 e 5 dicembre 1997 alla NEC Arena della natìa Birmingham e intitolato semplicemente Reunion, impreziosito da due eccellenti inediti di studio intitolati Psycho Man e Selling My Soul. Ad esso aveva fatto seguito la prospettiva di un nuovo disco, anche alla luce delle numerose dichiarazioni di Tony Iommi che certificavano la presenza di una significativa quantità di materiale prodotto dal gruppo sotto forma di demo tapes.
Invece, muffa: i tempi iniziarono ad annacquarsi a causa degli innumerevoli impegni di Ozzy Osbourne – leggesi OzzFest e carriera solista – e ben presto l’intero progetto entrò in ibernazione con il disappunto del resto del gruppo. I nastri con Osbourne vennero chiusi in un cassetto e nel 2006 i tre Black Sabbath decisero di ricostituire la formazione nella versione del 1979 – post-abbandono di Ozzy – con Ronnie James Dio alla voce e la ragione sociale di Heaven and Hell, dando alle stampe un nuovo album di inediti in linea con lo stile che aveva caratterizzato quella fase.
La morte prematura di Dio – Nietszche c’entra poco, purtroppo – tristemente occorsa nel 2010, mandò in soffitta nel modo più amaro anche quel progetto senza che altro venisse aggiunto, se non una antologia a titolo di compendio del meglio della produzione con Ronnie James Dio alla voce.
Nel frattempo, alla scarsa attenzione di Ozzy verso il profilo artistico dei Black Sabbath, si era andato ad aggiungere l’incredibile: alla fine del maggio 2009 trapelò la notizia di un contenzioso legale intentato proprio da Osbourne nei confronti di Iommi, al fine di ottenere l’esclusiva assoluta del nome Black Sabbath. Questo nonostante i generosi sforzi condotti in solitaria da quest’ultimo per ben trent’anni con l’obiettivo di mantenere in vita il progetto.
La notizia di un nuovo riavvicinamento tra i due era nell’aria, già dal giugno dell’anno scorso, quando venne diramato un comunicato con cui si dichiarava che la disputa legale era stata composta in modo pacifico ed extra-processuale, senza però dar conto di quali fossero stati i termini dell’accordo.
Che la reunion odierna altro non sia se non una diretta conseguenza della raggiunta quiete dopo la tempesta tra Iommi e Osbourne è quanto meno evidente: assumendo che la burrasca sia stato un pretesto per ricominciare a parlare di musica, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, e più realisticamente, che si tratti solo di un modo per rimpinguare ulteriormente le casse di Osbourne e degli avvoltoi che gli girano attorno da molti decenni.
Non ci resta che lasciarvi con un buon video: Children Of The Grave, tratto dalla reunion di Birmingham del 1997. Buon ascolto!