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È Prodotto Interno Lurido il nuovo singolo dei Subsonica. Dopo l’uscita di Eden, Istrice e Il Diluvio la carrellata di brani estratti dal nuovo album Eden non accenna a fermarsi. Ed ecco arrivare una canzone pronta a far discutere di se, con all’interno tutta l’irriverenza di Samuel e compagni.

Già dal titolo, Prodotto Interno Lurido è facile capire il gioco di parole che i Subsonica hanno voluto creare con il PIL (Prodotto Interno Lordo). Ma non è di bilanci monetari che si parla il questo nuovo singolo. Bensì di altri conti.

Ed è lo stesso ritornello della canzone a far capire gioco di parole e senso del pezzo: “Libera l’Italia subito dal prodotto interno lurido”.

Un testo che sembra andare a ricalcare in pieno i temi di attualità che attanagliano l’Italia in questi ultimi mesi. Una scossa che la band vuole trasmettere ai suoi fan e non, per svegliarli da una sorta di letargo in cui tutti sembrano capire che qualcosa non va.. ma in cui pochi si adoperano veramente per dare una svolta alla situazione.

Ecco quanto apparso qualche giorno fa sul loro sito ufficiale, a riguardo della canzone Prodotto Interno Lurido:

Si tratta di un brano che parla dell’Italia di oggi: il nostro Eden da riconquistare. Occorrerebbe liberarlo prima ancora che da questo o da quell’esponente politico, dalle tossine di una patologia culturale che ha contagiato tutti i settori della nostra esistenza. – e continuano dicendo – Linguaggio, costume, condivisione, immaginazione, reale valore delle cose, appartenenza. La realtà di questi anni ci ha privati di troppe cose.

Vi lasciamo ora al brano Prodotto Interno Lurido e a seguire al testo. Buon ascolto.

Subsonica – Prodotto Interno Lurido

Ora il bosco è buio che cosa fai?
hai cercato i lupi ma cosa fai
ora che si allungano su di noi
le ombre cinesi…

Mentre accendi il mutuo all’oscurità
I piani tariffari all’ eternità
le lotterie e i sorrisi d’immunità
sono ombre cinesi…

Libera la testa subito dal prodotto interno lurido
libera la testa subito dal prodotto interno lurido lurido…
libera la testa subito dal prodotto interno lurido…

Libera l’Italia subito dal prodotto interno lurido lurido

Hai giocato facile fino a qua
dentro un paradiso gonfiabile
di ombre cinesi…

Libera la testa subito, dal prodotto interno lurido…
libera la testa subito, dal prodotto interno lurido lurido…

Libera l’Italia subito, dal prodotto interno lurido
libera l’Italia subito, dal prodotto interno lurido lurido…

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Il Diluvio è in arrivo! Questo l’annuncio dei Subsonica per il loro terzo singolo. Un brano che giunge dopo i primi due brani: Eden e Istrice.

E se i fan del gruppo sono rimasti un po’ spiazzati dai due singoli iniziali, ecco giungere un pezzo ben ritmato e in pieno stile Subsonica. Sono infatti gli stessi Samuel e soci a far conoscere l’intenzione di sfornare una canzone da ballare fino allo sfinimento. O meglio, le parole precise sono “ideale per chi ha ritenuto “istrice” troppo delicata e non funzionale ad una degna pezzatura di ascella sotto il palco”. Ecco quanto dichiarato sul sito ufficiale del gruppo:

senza distrarci dall’imminente video – de paura- di “istrice”, segnaliamo che da venerdì sarà disponibile su I-tunes, un brano di anticipazione del nuovo album. E non sarà l’ultimo. “Il diluvio”, ideale per chi ha ritenuto “istrice” troppo delicata e non funzionale ad una degna pezzatura di ascella sotto il palco, è un brano da volume alto, che prosegue il percorso dei brani più drum ‘n bass (quella roba che piace tanto a ninja e max). – e continuano dicendo – “Nel testo diluvio è la metafora degli eventi attraverso i quali “nulla resta più come prima”: lo sbocciare di una coscienza sociale, la perdita della verginità. Tra reminiscenze e la descrizione di una generazione che torna oggi nelle strade a reclamare un presente diverso. Volete provare a immaginarvela?…ok

Inutile spendere ulteriori parole. Vi lasciamo al brano: Il Diluvio e a seguire al testo. Buon ascolto.

Subsonica – Il Diluvio

Sei stata l’ ondata perfetta, per infrangerti contro di me
e a
desso che tutto è sommerso, che cosa resta e perchè?
Sei stata un’ondata violenta, per aprirti qui dentro di me
e adesso che tutto è diverso questo silenzio cos’è?

Una festa infestava la mia testa
mentre lei rotolava nella cesta
della rivoluzione, della sbronza
tra le voci calde della protesta

Mi sentivo un veliero nel tuo letto
ma per te io non ero che un insetto
un giocattolo d’indifferenza
dimmi quanto vale la mia verginità

Giù la piazza accendeva la tempesta
quel diluvio di ogni adolescenza
un uragano un ammutinamento
contro la ginnastica dell’obbedienza

Samurai senza pace senza guerra
nell’ elastico dei sentimenti tuoi
c’era il disordine dell’innocenza
nell’adrenalina delle mie verità

Sei stata l’ ondata perfetta, per infrangerti contro di me
e adesso che tutto è sommerso, che cosa resta e perchè?
Sei stata un’ondata violenta, per aprirti qui dentro di me
e adesso che tutto è diverso questo silenzio cos’è?

La chiglia si incaglia nella voglia di te
che travolgevi tutto senza tanti perché
che eri come un tuffo dove il mare è più blu
e io ero il tuo prossimo relitto

Le sciarpe al collo e tutta la carnalità
in quel corteo le prime libertà
ti consegnavo l’ingenuità
quante volte mi hai rubato la verginità

sei stata l’ondata perfetta / e io ero il tuo prossimo relitto
sei stata l’ondata perfetta / quante volte mi hai rubato la verginità

Sei stata l’ ondata perfetta, per infrangerti contro di me
e adesso che tutto è sommerso, che cosa resta e perchè?

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È Roberto Vecchioni il vincitore della 61-esima edizione del Festival di Sanremo. Il cantautore milanese, con la sua canzone Chiamami ancora amore fa una vera e propria incetta di preferenze.

Non solo, infatti, Vecchioni vince al televoto nell’ultima sessione del Festival (quando a giocarsi il tutto per tutto erano rimasti lui, Al Bano e i Modà con Emma), ma si accaparra anche la preferenza della stampa e il premio della critica. Il Golden Share, preferenza assegnata dalla giuria dei giornalisti e capace di far saltare in avanti di ben 3 posizioni il beneficiario, indica Vecchioni come vincitore. Ed essendo il cantautore già di per sé nel parterre dei tre finalisti, nulla è cambiato nel terzetto che si è giocato poi la vittoria nella fase finale del Festival.

È dunque così che Vecchioni conquista uno dei premi più importanti, quello della Critica intitolato a Mia Martini. Il riconoscimento, che come ribadiamo è attribuito in funzione dei voti delle testate accreditate al Festival di Sanremo (nella Sala Stampa del Teatro Ariston), ha visto Roberto Vecchioni primo con ben cinquantadue preferenze su centotredici votanti (cinque schede nulle), staccando i secondi La Crus fermi a ventidue voti.

Un Festival che in definitiva non sembra aver portato con se troppe polemiche come negli anni passati. Ma che certamente, come ogni manifestazione canora a votazioni, farà discutere di se per ancora qualche giorno.

Vecchioni, che quasi non voleva nemmeno partecipare al Festival (convinto quasi a forza, sembrerebbe, da Morandi) ha tirato fuori dal cilindro un brano pienamente nel suo stile. Una prosa in musica che sa raccontare emozioni attuali. E che per questo sembra aver rapito il consenso unanime delle differenti giurie. Ricordiamo, infine, che Vecchioni  è tornato al Festival di Sanremo dopo ben 38 anni. La sua ultima presenza alla manifestazione canora, infatti, risale 1973; quando interpretò L’uomo che si gioca il cielo a dadi con la quale si classificò all’ottavo posto (e che trovate in coda a questo post).

E voi, cosa ne pensate? Rimasti contenti dell’esito? Avreste preferito una classifica differente?

Di seguito il video della canzone di Roberto Vecchioni Chiamami ancora amore e il testo.


Roberto Vecchioni – Chiamami ancora amore

E per la barca che è volata in cielo
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare

Per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero

per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore..
Chiamami ancora amore..
Chiamami sempre amore..

Perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di Dio
in questo sputo di universo

Chiamami ancora amore..
Chiamami sempre amore..
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che è così vera in ogni uomo

Chiamami ancora amore..
Chiamami ancora amore..
Chiamami sempre amore..
Chiamami ancora amore..
Chiamami sempre amore..

Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole

Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
…anche restasse un solo uomo

Chiamami ancora amore..
Chiamami ancora amore..
Chiamami sempre amore..
Perché noi siamo amore..

Roberto Vecchioni  – L’uomo che si gioca il cielo a dadi

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Lotus Flower è il nuovo singolo dei Radiohead. Vi annunciavamo solo qualche giorno fa l’imminente uscita dell’album The king of limbs ed eccoci qui a riordinare le idee e ad aggiornarvi con un video tutto da scoprire.

Già, perché Thom Yorke e soci non hanno solo rilasciato la nuova canzone in attesa di divulgarne poi il video ufficiale (come spesso accade). Bensì hanno fatto tutto in uno, sfornando singolo e clip insieme.

Per chi volesse maggiori chiarimenti sull’album in se e sulla sua disponibilità, vi rimandiamo al post: Radiohead: The King Of Limbs è il nuovo album del 2011. Lì sono approfonditi tutti gli aspetti, dalle diverse versioni di The king of limbs studiate dai Radiohead, al come prenotarne una copia sul Web.

Ma torniamo al video di Lotus Flower. Certamente non ci troviamo davanti ad uno dei soliti clip enigmatici e fantasiosi della band. Ma ad un video che vede protagonista il buon vecchio Thom Yorke. Per alcuni versi potremmo dire un po’ alla No surprises, senza però palle di vetro claustrofobiche che si riempiono d’acqua. Questo volta Thom veste i panni di un “provetto ballerino”. La coreografia del balletto è firmata da un certo  Wayne McGregor, l’artista che ha creato la “Random dance” e che ha già lavorato non solo per ambienti molto ricercati, come cinema e teatro, ma è stato protagonista anche nelle spettacolari cornici de La Scala di Milano e l’Opera di Parigi.

Altra interessante caratteristica di Lotus Flower è che risulta girato interamente in bianco e nero. Autore e produttore del clip è Garth Jennings, un professionista che ha lavorato in passato con artisti del calibro di: R.E.M., Blur e Pulp.

In definitiva a noi questa Lotus Flower… piace. Suoni ricercati alla Radiohead.. danze ipnotiche e la melanconica voce di Yorke ad accompagnare l’incedere ritmato del brano, conquistano subito dopo pochi ascolti. Ma non vogliamo dilungarci oltre.

Vi lasciamo al video ufficiale di Lotus Flower e a seguire trovate il testo. Ascoltatela e dateci il vostro parere :-)

Radiohead – Lotus Flower

I will sneak myself into your pocket
Invisible, do what you want, do what you want
I will sink and I will disappear
I will slip into the groove and cut me up and cut me up

There’s an empty space inside my heart
Where the wings take root
So now I’ll set you free
I’ll set you free
There’s an empty space inside my heart
And it won’t take root
Tonight I’ll set you free
I’ll set you free

Slowly we unfurl
As lotus flowers
And all I want is the moon upon a stick
Dancing around the pit
Just to see what it is
I can’t kick the habit
Just to feed your fast ballooning head
Listen to your heart

We will sink and be quiet as mice
While the cat is away and do what we want
Do what we want

There’s an empty space inside my heart
And now it won’t take root
And now I set you free
I set you free

Because all I want is the moon upon a stick
Just to see what it is
Just to see what gives
Take the lotus flowers into my room
Slowly we unfurl
As lotus flowers
All I want is the moon upon a stick
Dance around a pit
The darkness is beneath
I can’t kick the habit
Just to feed my fast ballooning head
Listen to your heart

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I Green Day tornano con il nuovo singolo Cigarettes and Valentines, il primo estratto dall’album Awesome As Fuck. Il disco, che ricordiamo uscirà il prossimo 22 marzo, è un lavoro completamente votato al live e conterrà un unico brano inedito, appunto Cigarettes and Valentines.
Come vi avevamo già detto qualche settimana fa, Awesome As Fuck comprenderà non solo un CD ma anche un DVD, con le performance live della band registrate nei concerti del tour mondiale dell’album 21st Century Breakdown.

In più, nella versione digitale dell’album, sono presenti anche due bonus track: Letterbomb e Christie Road.
Ma non vogliamo dilungarci troppo. Vi lasciamo al video di Cigarettes and Valentines e al testo (a seguire). Buon ascolto.

Green Day – Cigarettes and Valentines

I don’t wanna go back home
I don’t wanna kiss goodnight
Let us paralyze this moment til it dies

To the end of the earth
Under the Valley of the Stars
There’s a car crashing deep inside my heart

Take a ride through the avenues
Across the Great Divide
There’s a siren screaming “I’m alive”
It cries

Red alert is the color
Of your paper valentines
Intertwined on this moment passing by

Take a ride through the avenues
Across the Great Divide
There’s a siren screaming “I’m alive”
It cries

Red alert is the color
Of your paper valentines
Intertwined on this moment passing by

Do you wanna be my valentine?

So come away with me tonight
With cigarettes and valentines

Cigarettes and valentines!

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Si chiama Satellite ed è il nuovo singolo dei The Kills. Il brano è il primo estratto dal nuovo album Blood Pressure, in uscita ad aprile di quest’anno.

Satellite giunge certamente come un cambio di marcia rispetto all’incisività dei brani contenuti nei primi album (Keep on your mean side e No Wow), ma i The Kills mantengono comunque un certo stile graffiato che li contraddistingue. E se già in Inghilterra questa canzone sta spopolando, riscuotendo molto successo fra i fan e non, qui in Italia molti pensano che stenterà a decollare.

Ad ogni modo, a noi, questa Satellite non dispiace. Forse potremmo definirla come una canzone da tratti e le tendenze un po’ noise… ma comunque meritevole e degna di nota. Per quanto concerne invece l’album Blood Pressure, questo giunge dopo 3 anni dall’ultimo lavoro (Midnight Boom) e tutti si aspettano un disco che consacri finalmente la band di Alison “VV” Mosshart e Jamie “Hotel” Hince. Vedremo ad aprile se sarà così.

Per il momento vi riportiamo di seguito la tracklist del quarto album firmato The Kills:

1. Future Starts Slow
2. Satellite
3. Heart Is A Beating Drum
4. Nail In My Coffin
5. Wild Charms
6. DNA
7. Baby Says
8. Last Goodbye
9. Damned If She Do
10. You Don’t Own The Road
11. Pots and Pans

Vi lasciamo ora al video di Satellite e al testo (che trovate in coda). Ascoltatelo e dateci il vostro parere…

The Kills – Satellite
Lost her behind the station
Lost her behind the moon
Operator, operator, dial her back
Operator put me through

Ahuuuh… Satellite gave up the ghost too soon

Rising on the thermals
She calling in and out the blue
Ahuuuh, carried her off… on a silver spoon
I loved her too long, don’t take her too…

Oooohhh ohhhhhhh….

Oh how he crossed us..
…on that fate your path in my own satellite
What a mess a little time makes to us…
…when time and place collide..

Operator, operator, dial her back
Operator, operator, don’t take her too….
I loved her too her long, don’t love her too
Operator, operator, dial her back
Operator, operator, don’t take her too…
I love her too her long, don’t love her too, don’t love her too
Oooohhh ohhhhhhh…

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Si chiama Andromeda Maria ed è il primo singolo di Paolo Benvegnù, estratto dal nuovo album Hermann.

Ci siamo, le nebbie si diradano.. e dalla bruma leggeri si intravedo i suoi lineamenti. Il tempo sembra fermarsi e la foresta quasi tacere. Con passi lenti si avvicina ed eccolo… Hermann è li…

Probabilmente questo intro vi farà domandare, di cosa stiamo parlando? di poesia o di musica? di un libro fantasy o un album? Niente di tutto questo… perchè stiamo parlando di Hermann, una creatura di Paolo Benvegnù.. attesa da molto tempo.. e che nasce dalla poesia di un artista come pochi ce ne sono in Italia.

Finalmente Hermann scopre i suoi lineamenti con Andromeda Maria, una canzone struggente e che rapisce subito al primo ascolto. Atmosfere…musiche…e parole che avvolgono.. è questa la ricetta perfetta che Benvegnù ha creato per il suo nuovo album. E c’è davvero da aspettarsi molto se le premesse sono quelle di Andromeda Maria. Un brano talmente bello, da avere quasi paura di descriverlo, per il timore di sciuparne la bellezza..

Quindi non ci dilunghiamo oltre. Di seguito trovate la traccia audio e più in basso il testo. Buon ascolto.

Andromeda Maria (radio edit) by Cyc Promotions

Paolo Benvegnù – Andromeda Maria

Sono pazzo di te disse l’uomo
e poi voltandosi.. ruppe in mille pezzi un bicchiere…
ferito di ambrosia e d’amore…

Del sangue dei profeti la spada vive di incomprensione
Gli disse la sposa tendendo le gambe e curvandosi al suolo
Io sono l’invenzione che salva e ti sfugge
Tu sei le armi che porti sui fianchi
Trascinandoti nella polvere…

E.. inseguire..perché non si possa afferrare
Come i fiori che baciano gli alberi…
Ed amare ogni cosa perché non c’è altro da fare
In un giorno qualsiasi nel traffico…

Tu sei pazzo di me…rubi il fuoco
Per sedurmi, io sono sacra e nascondo il mistero,
bevi dalla mia bocca… perché..
Io sono miele e vita e ti seguo per raccogliere
Il padre e il guerrigliero e l’avaro e l’assassino
e la madre che è in ogni bambino..

E inseguire ogni cosa perché non si possa afferrare
Come i fiori che baciano gli alberi…
Ed amare ogni cosa perché non c’è altro da fare
In un giorno qualsiasi nel traffico…

E inseguire ogni cosa perché non si possa afferrare
Come i fiori che baciano gli alberi…
Ed amare ogni cosa perché non c’è altro da fare
In un giorno qualsiasi nel traffico…

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