Dead Space 3 è ormai alle porte. In questo nuovo episodio Isaac, sopravvissuto all’invasione dei Necromorfi della USG Ishimura e della stazione orbitante Sprawl poi, dopo la scoperta del Marchio e l’attivazione di una sua copia da parte degli adepti di Unitology, dovrà recarsi su Tau Volantis, un lontano pianeta che dovrebbe essere la sorgente stessa del Marchio.
L’impresa, tutt’altro che facile, impegnerà notevolmente le nostre dita, che dovranno muoversi freneticamente sui tasti per aiutare Isaac a sopravvivere. Nell’avventura potremo far affidamento sull’appoggio del sergente John Carver (nella modalità cooperativa online) e dagli strumenti offertigli da un eccezionale tavolo da lavoro polifunzionale grazie al quale potremo creare armi ed altri elementi per l’equipaggiamento con gli oggetti reperiti all’interno di casse, armadietti e sui corpi dei Necromorfi uccisi.
Il gioco, nonostante EA volesse spacciarlo per uno sparatutto, rimane un esponente di razza degli horror game. Nel corso del gioco potremo avviare alcune missioni opzionali che possono essere anche ignorate: la scelta è affidata all’utente e questo non influirà sul resto del gioco. Giocarle, però, permetterà di scovare armi, munizioni o informazioni utili, quindi, perché non farlo?
La giocabilità è notevole, ma i nemici e gli ostacoli sono tosti da superare, per cui preparatevi ad utilizzare copiosamente i medikit e le munizioni che troverete nel corso del gioco, senza trascurare la ricerca di materiali utili a potenziare le armi in vostro possesso.
Il potenziamento delle armi e la realizzazione di
Chi ama i giochi particolarmente longevi troverà in Dead Space 3 pane per i suoi denti. Terminare tutti e 19 i capitoli nei quali è suddiviso il gioco non è affatto una cosa semplice, né tantomeno è veloce. Mediamente ci si impiegano non meno di 15 ore di gioco a livello facile, che salgono quando si sale con la difficoltà. E non ci è piaciuto neanche che in quest’episodio siano disponibili molte più munizioni rispetto ai precedenti episodi, munizioni che peraltro sono universali e non legati ad uno specifico tipo di arma.
Troppo semplice quindi? Tranquilli: se terminate l’avventura verranno sbloccate alcune modalità che offrono aggiuntive che vi permetteranno di mettere a dura prova il joypad: si tratta delle modalità Classica, Survival e Hardcore.
La modalità Classica attiva il sistema di puntamento del primo Dead Space e aumenta il livello di difficoltà, costringendo a sfruttare solo le armi tradizionali della serie.
La modalità Survival mette a disposizione solo una limitata quantità di risorse, costringendoci così a lavorare di fino per recuperare quanto necessario alla sopravvivenza dai Necromorfi abbattuti e tramite i robot cercatori. La modalità Hardcore, invece, rende disponibile una sola vita per completare il gioco.
E il multiplayer? È disponibile una modalità Co-op drop-in drop-out che permette di affrontare il gioco in compagnia di un amico che veste i panni del Sergente John Carver. Affrontando l’avventura in questa modalità aumentano i nemici da affrontare e le sequenze narrative cambiano, coinvolgendo anche il vostro amico.
Inoltre, quando si gioca in co-op è possibile accedere a nuove missioni specifiche per questa modalità.
Dead Space 3, quindi, è davvero un gran bel gioco. Probabilmente non un capolavoro assoluto, ma sicuramente un prodotto in grado di offrire una notevole longevità, una buona giocabilità, una buona dose di variabilità (tranne dopo l’arrivo sul pianeta ghiacciato) e un gameplay notevole, soprattutto se si sceglie di affrontare l’avventura in compagnia di un amico.
Da sottolineare che subito dopo l’uscita di Dead Space 3 è previsto l’arrivo sul mercato di una serie di DLC che amplieranno ulteriormente le possibilità di gioco.