Intel ha svelato al Mondo Silvermont, la sua futura generazione di core per CPU Atom realizzata a 22 micron. Silvermont verrà utilizzato sia sui System On Chip (SOC) Merrifield per gli smartphone che dai SOC Bay trail per i tablet. Lo scopo assolutamente palese di Silvermont è quello di contrastare i SOC ARM sul loro stesso terreno, ovvero il consumo ridotto, e le elevate performance per watt.
Secondo quanto dichiarato da Intel nel corso della presentazione di Silvermont, il nuovo SOC offre prestazioni tre volte superiori e consumi cinque volte inferiori rispetto all’attuale generazione di core Atom.
Uno dei miglioramenti chiave di Silvermont è la nuova micro-architettura Atom completamente reingegnerizzata dopo cinque anni di immobilismo e che ha visto il passaggio alla tecnologia FinFET a 22nm che, combinata con la presenza dei nuovi transistor 3D ha permesso di ottenere questi eccellenti miglioramenti dal punto di vista delle prestazioni e dei consumi.
A parte la nuova architettura, Silvermont dispone di diverse nuove feature, come l’out-of-order execution (OoOE), che permette alle istruzioni di essere eseguite non appena sono disponibili i dati da processare, quindi anche non strettamente nell’ordine in cui sono presenti nel programma. È stato migliorato anche il branch processing, con algoritmi di branch prediction più accurati, e una più veloce procedura di recovery della pipeline crashes/collisions. Inoltre, Silvermont eredita da Westmere le istruzioni AES-NI (hardware-level encryption/decryption), Secure Key (generazione di numeri casuali) e le SSE4.1 e 4.2.
Rispetto alla precedente generazione, i SOC Silvermont
Un SoC Atom SoC può avere fino a quattro moduli, quindi fino ad un massimo di otto core Silvermont, anche se manca del tutto l’HyperThreading (ormai superfluo). Infine, è da notare che il Burst Mode, ovvero il Turbo Boost degli Atom, ora viene gestito in base alle condizioni di calore, alimentazione e richiesta di potenza, cosa che permette a questo chip di gestire in modo ottimale le sue prestazioni e di allocare dinamicamente la potenza tra i core della CPU e la GPU.
Insomma: Intel pare aver fatto davvero un ottimo lavoro, ora non ci resta che attendere che siano disponibili i primi sample per poter così effettuare qualche test “neutrale” e scoprire se tutte queste modifiche portano effettivamente ad avere un così netto incremento di prestazioni e un altrettanto netta riduzione dei consumi rispetto all’attuale generazione Atom.