Sta spopolando da ormai sei mesi e la febbre dell’Opa Gangnam Style non accenna a diminuire. E’ una gallina dalle uova d’oro quella che ha lanciato il cantante pop coreano, Park Jae-sang – alias Psy, che si è trovato non solo tra le mani il più grande tormentone del 2012, ma anche un “brano” che è stato capace di riscrivere le regole e la storia della musica.
A chi guarda con atteggiamento snob questa canzone, l’affermazione potrebbe sembrare eccessiva, eppure Psy ha davvero dato il via ad una rivoluzione nel mondo della discografia, facendo passare in assoluto secondo piano il numero di dischi venduti.
Il vero motivo del successo è da ricercare nella viralità del video, che in alcuni momenti e stata sfruttata anche involontariamente, come nel caso della Hite Jinro, casa di distillazione di alcoolici quotata in borsa che, dopo il concerto di Park in cui il cantante si dissetò con una sorsata della loro vodka, ha visto rialzare i propri titoli del 7,6% in pochissimo tempo.
Gran parte del successo del brano l’ha fatto il download a pagamento tramite Apple: Gangnam Style, downloadato 2,7 milioni di volte ad un costo di 1,49 dollari a volta, meno il 30% che costituiscono le trattenute della Apple, ha permesso a Park di incassare 2,4 milioni di dollari circa con stime ancora provvisorie.
Anche Youtube ha fatto la sua parte,
Il successo planetario ne ha fatto una calamita per gli sponsor e un continuo oggetto di imitazione, tema di flashmob e presenza costante anche nei discorsi quotidiani tra amici. Un fenomeno destinato ad estinguersi a breve, ma che ha ridisegnato le regole del mercato cinematografico e sistemato per sempre l’intera famiglia Jae-Sang.