Capcom ha spiegato ai propri investitori che negli oltre 53 milioni di euro che verranno fuori dalla ristrutturazione alla quale l’azienda si è dovuta inchinare per ridurre i costi, sono compresi anche le cancellazioni di diversi giochi non ancora annunciati, ma già pianificati.
Dopo che l’anno fiscale appena concluso ha fatto emergere una situazione che se non è di crisi, poco ci manca, con profitti dimezzati rispetto alle previsioni (29 milioni di euro a fronte di 65 previsti), l’azienda ha dovuto fare di necessità virtù, chiudendo alcuni progetti “a causa del ritardo della risposta dei digital contents e della risultante impossibilità di soddisfare i bisogni di mercato”.
I dirigenti di Capcom hanno inoltre suggerito che la precedente politica di outsourcing dei lavori a terze parti non è più quella preferita dalla società. Due delle linee guida per il futuro della
Capcom si aspetta di chiudere l’anno fiscale corrente (che terminerà ad aprile del 2014) con risultati migliori rispetto a quest’ultimo, grazie soprattutto ai buoni risultati di vendita di Resident Evil 6. Capcom prevede, difatti, di incassare almeno 750 milioni di euro, a fronte dei quasi 730 di quest’anno.