Per tutti gli amanti della musica classica, ma anche per i semplici amanti della tradizione, il primo dell’anno è la giornata dedicata al Concerto di Capodanno, e per antonomasia quel concerto è quello trasmesso in Eurovisione da Vienna.
Da un paio d’anni a questa parte però, la Rai ha deciso, con un tocco che qualcuno definisce di provincialismo e qualcun altro di patriottismo, di trasmettere in diretta il concerto dalla Fenice di Venezia, e poi in differita quello da Vienna, per definizione più prestigioso e “classico” per programma e tradizione.
Sembra, però, che quest’anno si sia accesa una grande polemica in merito a questa scelta di rete, in quanto moltissime sono state le proteste che volevano il Concerto di Vienna trasmesso in diretta. Considerando gli orari infatti, il concerto nostrano, trasmesso all’ora di pranzo, ha vinto la “battaglia dello share”, con il 26% contro il 18% del concerto di Vienna trasmesso nel primo pomeriggio su RaiDue.
La polemica, impazzata sul web via social,
Tale polemica, che ha fatto intervenire via Twitter anche Giancarlo Leone, nuovo direttore di RaiUno, lascia però un bel segno in questo 2013 appena cominciato: una discussione così accesa intorno alla musica classica può essere considerata solamente positiva, e forse sintomo di un risvegliarsi degli animi dal torpore dell’ignoranza.
La musica classica è uno dei patrimoni che qui in Italia definiscono la nostra identità nazionale e che vanno valorizzati come via, forse privilegiata e unica, per riuscire ad attraversare il momento di drammatica contrazione che sta vivendo il nostro Paese.