Hot! The Big Bang Theory: 6 serie inutile nonostante il nuovo personaggio

Quanto segue è la cronaca di come The Big Bang Theory, fedele agli enunciati scientifici di cui è fiera e imbranata portavoce, è andata lentamente disperdendosi nel buco nero del “sequel a tutti i costi”, mantra hollywoodiano in questi tempi di cinghia stretta.

Come l’enorme carcassa spiaggiata di una balena che ha seguito la traccia magnetica sbagliata, oramai serve unicamente al foraggio di avvoltoi manager e di noi poveri e fedeli gabbiani, affamati delle strambe magliette di Sheldon Cooper o dei portachiavi col saluto vulcaniano di Spock.

Già dai suoi primi vagiti la sesta serie si offre, all’ostetrica, con la pelle rattrappita, i radi capelli bianchi e le manine già distrutte dall’artrite. Stile Benjamin Button. Con l’unica eccezione della fresca vita coniugale di Howard e Bernadette, troviamo (o meglio, ri-troviamo) il solito Raj, affetto dal solito mutismo selettivo –e in alcune scene è palpabile l’imbarazzo dell’attore nel recitarlo-, con la solita latente omosessualità che gli autori hanno provato, assai goffamente anche se col coltello tra i denti, di volta in volta a nasconderci.

Troviamo uno Sheldon più arrendevole ai dettami relazionali di Amy e meno odioso nel suo fanatismo scientifico, insomma più tiepido e incolore di quel vulcano di turbe psichiche che bucò gli schermi televisivi cinque anni fa. Dulcis in fundo, la stucchevole relazione tra Leonard e Penny continua a essere fondata sul nulla assoluto.

Per chi avesse il coraggio di guardarsi tutte e the-big-bang-theory-6 stagionecinque le serie di fila, la metamorfosi risulta abbastanza evidente e traumatica. Partendo solo dal jingle della sigla, vediamo come il gruppo assiepato attorno al tavolo per trangugiare cibo Thai si allarghi di volta in volta. Ora, va bene donare una speranza di vita di coppia ai nerd di tutto il mondo, ma è vero pure che la fiction e la vita reale si somigliano poco. Perciò, che senso ha imbastardire il nucleo di sfigati originario, rosicchiandogli la sua originale e travolgente comicità, per venire incontro alle esigenze di chi vuole più soap-opera? Nell’opinione di chi vi scrive, non ne ha.

Non ci resta che sperare nei figli di Howard e Bernadette e in quelli (rigorosamente in vitro) di Sheldon e Amy. Non conto quelli di Leonard e Penny perché, come profetizzò Sheldon nella prima puntata (bei tempi!), quei bambini saranno, oltre che intelligenti e bellissimi, anche immaginari.

Autore

Alberto Remolo

2 Commenti

  1. Io invece trovo che dopo una quarta stagione veramente sottotono apparte qualche episodio finale, per esempio il 4×21, la quinta sia stata veramente geniale e ben strutturata, il nuovo e il vecchio è stato almagamato bene, anche se con difficoltà evidenti.
    La sesta stagione è partita con i primi 3 episodi molto simile alla quarta, per poi riprendersi completamente dal quarto in poi, secondo me sarà una stagione ottima.

  2. Ovvio che ci siano delle eccezioni, ma in generale volevo mettere in evidenza come The Big Bang Theory abbia ormai perso la sua magia (quella delle prime 3 stagioni, per intenderci). Secondo me, hanno toppato alla grande col rapporto Leonard-Penny (troppo inverosimile, ti pare che una come lei non abbia migliori partiti né amiche non nerd?) e con l’introduzione di Amy. Che a me piace come personaggio, ma a lungo andare ha disintegrato l’unicità di Sheldon, rendendolo una macchietta.

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