Una vicenda che va avanti da ormai due anni, nella quale sono coinvolte le due società informatiche Apple ed Amazon. L’oggetto del contenzioso verteva sul diritto di usare il nome “app store” da parte di Amazon, la quale aprì il suo negozio software online nel 2011, quando ormai Cupertino già da tre anni proponeva questa dicitura per il proprio store.
Il giudice Phyllis Hamilton del tribunale di Oakland, California, dove era stata depositata la causa, ha ordinato la chiusura del caso in seguito a una richiesta da parte delle due società. L’inizio del processo sull’utilizzo del nome “app store” era previsto per il prossimo 19 agosto.
Un portavoce di Apple ha spiegato che la società <<non ha più alcun bisogno di proseguire con la causa: con più di 900 mila applicazioni disponibili e di 50 miliardi di download effettuati, i clienti sanno dove possono acquistare le loro applicazioni preferite>>, dall’altro lato la portavoce di Amazon, Mary Osako, ha commentato: <<siamo soddisfatti che la Corte ha definitivamente respinto questo caso>>.
La battaglia legale era iniziata nel marzo 2011 con una denuncia del colosso guidato da Tim Cook. La tesi era che il nome di Amazon violava il marchio di fabbrica di Cupertino e confondeva i clienti. Tesi ormai superata in quanto la maggior parte delle concorreti usa indistintamente questo nome, perciò sarebbe stato inutile proseguire sulla strada legale. La Mela dovrà continuare ad affontare la numerose battaglie a colpi d’arringhe con Samsung, la sua rivale di sempre.