The Cure live al Rock in Roma: storia di un concerto vissuto sulla pelle!

0
3993

Sonorità che però ritornano in album più recenti come “Wish” (1992), di cui hanno eseguito “Open”, in apertura, le gioviali “High” e “Friday i’m in love”, e poi ancora “End” e “Trust”. Ripescando invece dal passato, oltre “A forest”, abbiamo ascoltato “Play for today”, “One hundread years” e “Faith”;  l’emozione dell’inizio è durata fino alla fine, grazie a pezzi come “Love song”, “The kiss”, “Close to me”, “The Caterpillar”, “Picture of you”, “Just like heaven”, “Mint car”.

the cure live romaNonostante il “fottuto caldo”, come a un certo punto ha detto Robert Smith (come sempre vestito di nero), non si sono concessi che pochi istanti di pausa, e quando sembrava davvero che avessero finito, sono tornati sul palco con “Boys don’t cry”, ed è stato un tripudio di mani verso il cielo e un saltellare generale.

Poi Robert Smith ha ringraziato ed ha veramente concluso con un “ci vediamo ancora”, dimostrando così una grande gratitudine.  Sono tornata a casa stremata ma contenta. Insomma, sembra che “la cura” abbia funzionato.