La Nasa ha finanziato un progetto alquanto bizzarro: una stampante 3D capace di creare non dei normali modelli 3D in plastica o altro materiale estruso, ma dei veri e propri piatti pronti da mangiare. Un primo prototipo di questa particolare stampante 3D è stato mostrato all’SXSW Eco, un evento dedicato all’elettronica che si tiene ad Austin in Texas.
In effetti questo prototipo non è altri che una comune stampante 3D che ha subito una sola, fondamentale, modifica: dagli estrusori non esce plastica, ma un impasto a base di acqua e farina (vi ricorda nulla?). Questo impasto viene versato su un piatto riscaldato sul quale viene poi sparso anche del pomodoro e del formaggio.
Dopo venti minuti di cottura si ottiene una calda pizza, sul sapore della quale, però, non scommetteremmo molto, anche perché al comune pomodoro è stato sostituito il ketchup tanto amato
Niente di che deliziare i gourmet dal palato raffinato, quindi, ma pensate all’utilizzo di questa “macchina per cibi”: permettere a coloro che svolgono missioni di lungo corso nello spazio di non mangiare soltanto cobi precotti, ma avere a disposizione cibi cotti all’istante, per quanto realizzati con alimenti in polvere che poi vengono miscelati all’acqua.