Daniele Silvestri: S.C.O.T.C.H. il nuovo album (2011)

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S.C.O.T.C.H. è il nuovo album di Daniele Silvestri. Un nome particolare ed enigmatico, come enigmatica, forse, è la chiave di lettura con cui bisogna decifrare questo suo nuovo lavoro.

Il disco nasce da una fase di incubazione durata quasi quattro anni, in cui Daniele ha potuto dare fondo a sentimenti ed idee. Un’insieme di sensazioni che abbracciano diversi mondi: dall’attualità alle dimensioni più intime e personali, passando per quella vena ironica e poetica che tanto contraddistinguono un autore come Silvestri.

Un lavoro che lo ha portato a scrivere numerose canzoni e compiere anche una pesante scrematura. Lo stesso Daniele spiega così la fase di preparazione del disco: “Per fortuna ho potuto lavorare con i tempi necessari. Ho scritto più di 30 canzoni ed il lavoro più difficile è stato proprio quello di selezione, finito solo nelle ultime settimane” – e continua dicendo – “Inevitabile che guardandomi intorno in questi ultimi anni sia stato colpito dall’attualità, spero però di non esserne rimasto schiacciato. Ma non posso negare una visione amara del nostro Paese”.

Insomma un Daniele Silvestri che, come già tempo fa ci ha abituato, torna a dare una sua interpretazione di ciò che accade nel nostro Paese. Visione anticipata, in particolare, da un brano presentato qualche tempo fa a Vieni via con me (il programma con Fazio e Saviano andato in onda sulla Rai) dal titolo: Precario il mondo (di cui trovate il video live in coda al post).

Ma da cosa deriva il titolo dell’album? In realtà questo S.C.O.T.C.H. non è da intendersi come il distillato alcolico che tutti ben conosciamo. Bensì è un acronimo, che proviene da un gioco fatto da Silvestri con i fan. L’artista, infatti, ha chiesto al suo pubblico di proporre delle libere interpretazioni a riguardo. E le più belle sono state inserite dal cantante direttamente nel libretto dell’album. ” Le mie preferite – spiega Silvestri – sono Settuagenario Cavaliere Offre Tenda Con Harem e Sembrerebbe Coincidere Oggi Tokio Con Hiroshima”.

Ma questo Scotch marcato Silvestri non è solo un disco fatto di attualità ed acronimi. Al suo interno si nasconde un ricco parterre di artisti che hanno partecipato alla sua realizzazione. Come ad esempio Niccolò Fabi, che ha partecipato alla stesura di Sornione, brano in cui canta anche insieme a Daniele; Gino Paoli che ha prestato la sua voce ne La Chatta, una innovativa trasposizione del celebre brano La Gatta; Raiz, che sfoggia le sue metriche rap in coda a Precario è il mondo.

O ancora Diego Marcino, che ha scritto e canta insieme a Silvestri la canzone Acqua che scorre e partecipa insieme a Pino Marino ai cori di Cos’è sta storia qua e L’appello. Anche Bunna degli Africa Unite partecipa cantando in Lo scotch, brano in cui ritroviamo le voci narranti di Peppe Servillo e Andrea Camilleri. Sotto il profilo musicale Silvestri si avvale anche degli archi dei Solis String Quartet in Ma che discorsi e In un’ora soltanto; mente Stefano Bollani accompagna al pianoforte nella canzone Questo paese.

Parlando di tutti gli artisti che hanno partecipato al disco, Daniele confessa: “La cosa che mi ha fatto più piacere è che abbiano accettato tutti. Nessuno mi ha detto di no e questo non era scontato“.

Insomma, un disco davvero da ascoltare e che vede la sua chiave di volta nel brano Lo Scotch. “È un po’ il baule – spiega Silvestri – in cui ho un po’ messo tutto quello che c’è nel disco. Anche dal punto di vista musicale, visto che ad ognuno dei musicisti ho chiesto di lasciare un segno nel disco“.

Ecco di seguito la tracklist del disco:

1. Le navi
2. Sornione
3. Cos’è ‘sta storia qua
4. Fifty-fifty
5. Acqua stagnante
6. Precario è il mondo
7. La chatta
8. Io non mi sento italiano
9. Monito®
10. Ma che discorsi
11. Acqua che scorre
12. Lo scotch
13. L’appello
14. In un’ora soltanto
15. Questo paese

Volendo fare una breve analisi dei brani, oltre a Lo scotch e Precario è il mondo, troviamo ad esempio: Io non mi sento italiano, uno degli ultimi brani scritto da Giorgio Gaber e per il quale Silvestri ha detto “la presenza di questo brano la devo a Fazio e Saviano, che mi hanno chiesto di cantarla nella mia prima apparizione a ‘Vieni via con me’. – e continua dicendo – È un piccolo testamento che Gaber ci ha lasciato e che è bello che continui a vivere. È un brano di straordinaria attualità e mi sembrava perfetto anche come contraltare ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Italia“. O ancora Monito(r), brano in cui Silvestri riflette sul ruolo del Presidente della Repubblica.

Potremmo dilungarci ancora molto, ma lasciamo a voi la scoperta di questo buono scotch d’annata. Concludiamo ricordando che S.C.O.T.C.H sarà disponibile dal 29 marzo su etichetta Sony Music e lasciandovi al live di Precario è il mondo.

Daniele Silvestri – Precario il mondo

Mi sono rotto, io mi sono rotto,
non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
non ha più senso rimanere grazie di tutto
aspetto ancora fine mese poi mi dimetto
Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futile
essenzialmente rimovibile, sostituibile, regolarmente ricattabile
il mio lavoro è bello come un calcio all’inguine dato da un toro
il mio lavoro è roba piccola fatta di plastica
che piano piano mi modifica, mi ruba l’anima
dice “il lavoro rende nobili” non so può darsi,
sicuramente rende liberi di suicidarsi
e io mi sono rotto, io mi sono rotto,
non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
non ha più senso rimanere grazie di tutto
aspetto ancora fine mese poi mi dimetto

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio che si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo
e d’indeterminato c’è solo il Quando

Precario il mondo si finchè è normale
ma sembra ancora più precario questo stivale
che sta affondando dentro un cumulo di porcheria
e quelli che l’hanno capito vedi vanno via
e invece tu non l’hai capito, non l’hai capito
e stringi i denti dietro un tavolo dentro a un ufficio
senza nemmeno avere il tempo di guardare fuori
così non vedi che già cambiano tutti i colori
e intorno a te la gente si agita si muove sempre
qualcuno grida è una protesta che nessuno sente
non c’è un futuro da difendere solo il presente
e anche di quello di salvabile c’è poco o niente
amore mio non ci resisto, io non ci resisto
vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto
tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto
io invece ho smesso devo andare, grazie di tutto.

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo
e d’indeterminato c’è solo il Quando

E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava amando potrà
amarsi per sempre
E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava odiando dovrà
odiarsi per sempre

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, e non è perenne l’aria e si sta esaurendo
e d’indeterminato c’è solo il Quando